Sistema solidale allarme anti-crimine SISAL anti-crimine

 

SISAL anti-crimine

 

 

“La camorra porta la spesa porta a porta, presta denaro con usura sospesa. Le organizzazioni criminali fanno leva sulla fame, stanno investendo sul loro consenso. L’istintiva sfiducia verso le istituzioni porta fiducia nelle organizzazioni criminali. La ripartenza rischia di essere una ripartenza mafiosa” (Cit. Roberto Saviano)

Il sistema che si propone qui di seguito intende basarsi sul funzionamento di reti e strutture esistenti, vorrà creare sinergie e cooperazioni nella lotta al crimine organizzato; mettendo in comune  le conoscenze e i mezzi di organizzazioni che possono contribuire  in maniere diverse e complementari.

Secondo una opinione diffusa e condivisa, nella crisi economica globale che seguirà la pandemia del Covid-19, le organizzazioni criminali agiranno su tre direttive principali:

  • Intercettare direttamente i finanziamenti a pioggia che saranno erogati dallo Stato nazionale, dai fondi della UE e da altri fonti internazionali, attraverso le imprese direttamente dipendenti dal capitale criminale.
  • Utilizzare le prevedibili inefficienze della macchina burocratica statale e i ritardi nella erogazione degli aiuti alle famiglie, alle piccole e medie imprese, per proporsi come unica struttura organizzativa capace di far fronte alla emergenza economica.
  • Riconquistare tutte le posizioni perdute, nelle istituzioni, nei rapporti con la politica nelle imprese, nella società civile, nei territori, nel corso degli anni passati, grazie all’enorme quantità di liquidità da riciclare di cui dispongono.

L’azione delle criminalità organizzata avverrà in un quadro di:

  • debolezza economica e produttiva strutturale (oltre 15 anni di mancata crescita economica);
  • instabilità politica.

Si rende indispensabile una reazione della società civile; un sistema solidale che possa immediatamente intervenire chiedendo solidarietà contro l’offensiva della criminalità organizzata. Si tratta quindi una giusta iniziativa civile.

 

La posta in gioco è altissima: il futuro della democrazia sociale, politica ed economica in Europa, passa necessariamente attraverso la lotta consapevole alle mafie, che tenteranno in tutti i modi di “accaparrarsi” l’ingente flusso finanziario anticrisi spedendolo, al momento opportuno, sul mercato politico-elettorale.

Tutto ciò pone, istituzioni e società civile, di fronte alla necessità di una rinnovata progettualità capace di rilanciare gli investimenti per lo sviluppo e la modernizzazione infrastrutturale delle aree maggiormente esposte alla penetrazione criminale, in particolare, di quelle aree dove le mafie si nutrono delle povertà e delle arretratezze dei territori.

Riteniamo, quindi, che il compito di un sistema solidale dovrà essere certamente quello di generare attenzione sulla questione criminale, ma anche e soprattutto di favorire risposte concrete alla domanda di nuovo sviluppo, di nuovo assetto territoriale, di nuovi percorsi culturali, insomma di un nuovo futuro.

In passato, gli investimenti pubblici si sono concentrati essenzialmente sulla repressione delle mafie e con la scusa della presenza della mafia, c’è stata una fuga dall’investimento in infrastrutture sociali ed economiche.

Si sono impoverite ulteriormente le realtà territoriali e rendendo sempre più forti i cartelli criminali trasferendo il loro know-how criminale dal tessuto locale a quello globale.

Nella crisi economica aggravata dalla pandemia del Covid-19, le organizzazioni criminali si apprestano a intercettare gli ingenti finanziamenti erogati a diversi livelli.

Queste strutture criminose tenteranno di sfruttare le prevedibili inefficienze delle macchine burocratiche, statali e comunitarie, proponendosi come una efficace struttura organizzativa capace di far fronte all’emergenza economica, come già avvenuto durante la crisi del 2008.

Si rende indispensabile, pertanto, una reazione decisa e rapida della società civile, strutturando un sistema solidale europeo che possa intervenire chiedendo solidarietà e azioni pratiche, creando sinergie e cooperazione.

Saranno interessati:

  • gli attori economici piccoli e medi che vengono messi letteralmente in ginocchio dalla pandemia e dal blocco delle attività;
  • le strutture legate al commercio e al turismo (bar, ristoranti, alberghi, negozi di souvenir e tutte le attività collegate);
  • la filiera agroalimentare;
  • il settore sanitario;
  • i soggetti che sono già impegnati nel contrasto alla criminalità (cooperative e imprese che gestiscono beni confiscati).

Parliamo di settori economici che vedono ingenti investimenti di capitali del crimine organizzato in diversi stati membri.

Su questa massa di lavoratori, imprenditori, immigrati, la malavita organizzata si presenterà come un erogatore efficiente di risorse finanziarie, con “strumenti di convinzione”, se necessari, violenti (distruzione di strumenti di produzione, furti, ecc…).

 

È utile evidenziare che l’erogazione di queste risorse potrà produrre “consenso”, da poter utilizzare, per esempio, in occasione di elezioni.

Il Sistema solidale allarme anti-crimine dovrà essere una struttura informale, leggera, che si fonda sulla prestazione di lavoro gratuito, volontario, solidaristico, e si prefigge, principalmente di contrastare le organizzazioni criminali. Il sistema deve tuttavia rispettare dei criteri di

  • Sicurezza
  • Equità
  • Controllo dei risultati
  • Tempestività
  • Competenza e affidabilità

In prima approssimazione, ci potrebbero essere due livelli nella organizzazione del sistema :

  • Le Antenne della Rete sul Territorio. Sono gli attori sul territorio, in grado di leggere i fenomeni e di segnalarli e proporre soluzioni e interventi. La quantità e qualità delle Antenne costituiranno la vera forza si quest’iniziativa. La distribuzione sul territorio segnerà l’intensità della forza con la quale si potrà agire per risolvere i problemi. Non si tratta quindi di creare nuove strutture, ma di utilizzare quelle già esistenti, valorizzando le singole competenze che possono essere diverse e complementari.
  • Comitato di coordinamento. Formato da un numero ristretto di persone, espressioni delle realtà della RETE, esamina in tempo reale le richieste di assistenza e di aiuto che provengono dalle Antenne e altre istanze della società civile, formulando le iniziative da intraprendere e sostenendone la realizzazione.

Sarà opportuno implicare individui che hanno competenze specifiche in vari settori e che potranno contribuire a individuare le strade concrete per poter risolvere i problemi e le questioni. Bisognerà affiancare questi “individui competenti” con giovani che possono formarsi nell’azione.

 

Le Antenne collaboreranno con le:

  • Amministrazioni pubbliche locali
  • Organizzazioni Sindacali (al livello regionale e locale)
  • Organizzazioni Cooperative
  • Onlus e Associazioni di contrasto al crimine organizzato, singole Cooperative Sociali
  • Associazioni di immigrati e di difesa dei diritti umani
  • Associazioni di artigiani, commercianti e piccoli imprenditori

Questa configurazione  dovrà consentire meglio di:

  • Dare risposte immediate agli attacchi del crimine organizzato, intervenendo senza ritardi,
  • Esaminare i bisogni e cercare delle soluzioni condivise,
  • Sviluppare solidarietà anche tra soggetti territorialmente distanti.

 

Aderite a quest’iniziativa inviando un messaggio ad uno dei seguenti indirizzi di posta elettronica e precisando anche il settore di attività e l’ambito territoriale d’azione:

www.culturacontrocamorra.eu/   ==>segretariato@culturacontrocamorra.eu
www.ncocooperazione.com        ==> info@ncocucina.com

Per ulteriori informazioni telefonare a        Franco       +32479930450
Pasquale   +393478307988