Pacci 2021

Pacco grande dolce: n°2000

  • Un Panettone artigianale (da 500gr) prodotto con una ricetta della Fattoria Fuori di Zucca;
  • Una bottiglia di spumante di vino Asprinio prodotto con le uve coltivate sul bene confiscato “Antonio di Bona” affidato alla Cooperativa Eureka (Cantina Vitematta);
  • Due confetture prodotte dal primo impianto di trasformazione su un bene confiscato (Bene Confiscato “Alberto Varone” affidato alla Cooperativa Al di là dei Sogni);
  • Un Torrone da gr 100 prodotto con le noccioline coltivate dalla cooperativa La Strada sul bene confiscato (Antonio Landieri) a Teano (CE) affidato al Consorzio NCO;
  • Fumetto de “Il Commissario Mascherpa”.

Prezzo € 50 c.u.

 

Pacco grande salato:  n°1000

  • Un pacco di farina prodotta con il grano seminato sul bene confiscato – Località Pozzo Sporano Cancello ed Arnone (CE) – Affidato alla cooperativa Albanova ONLUS;
  • Una passata di pomodoro
  • Un pacco di pasta
  • Una confezione di caffè
  • Una bottiglia di olio evo
  • Una confezione di legumi coltivati dalla cooperativa La Strada sul bene confiscato (Antonio Landieri) a Teano (CE) affidato al Consorzio NCO;
  • Una bottiglia di vino Asprinio prodotto con le uve coltivate sul bene confiscato “Antonio di Bona” affidato alla Cooperativa Eureka (Cantina Vitematta);
  • Fumetto de “Il Commissario Mascherpa”.

Prezzo € 45 c.u.

 

Pacco piccolo dolce: n°3000

  • Un Panettone artigianale (da 500gr) prodotto con una ricetta della Fattoria Fuori di Zucca;
  • Una confettura prodotta dal primo impianto di trasformazione su un bene confiscato (Bene Confiscato “Alberto Varone” affidato alla Cooperativa Al di là dei Sogni);
  • Una crema prodotta con le nocciole coltivate sul bene confiscato Antonio Landieri affidato al Consorzio NCO;

Prezzo 30 c.u.

 

Pacco piccolo salato: n°2000

  • Una bottiglia di vino Asprinio prodotto con le uve coltivate sul bene confiscato “Antonio di Bona” affidato alla Cooperativa Eureka (Cantina Vitematta);
  • Un sugo pronto prodotto dal primo impianto di trasformazione su un bene confiscato (Bene Confiscato “Alberto Varone” affidato alla Cooperativa Al di là dei Sogni);
  • Un pacco di pasta.

Prezzo € 25 c.u.

Videoclip TUTTINSIEME

questo videoclip è stato realizzato con i fondi del GSA Vi 45, se volete contribuire, versate un sostegno sul conto BE45 0688 9934 1789. Le cooperative e i consorzi che forniscono il GSA Vi45 possono contribuire anche inviando i loro prodotti, i loro materiali d'informazione che noi metteremo in esposizione.

Sono ripartite le attività del Gruppo di Acquisto Solidale Vi45 (GSA Vi45)

GSA Vi45 sostiene i produttori di beni frutto di lotte sociali, per esempio beni confiscati ad organizzazioni criminali o fabbriche rilevate dai lavoratori di un’azienda delocalizzata, e vuole distribuire ai suoi membri prodotti realizzati nel rispetto della natura e di chi li produce, di qualità e a prezzi ragionevoli.

I prodotti distribuiti dal GSA Vi45 provengono al momento da cooperative campane, pugliesi, calabresi ma presto altre realtà che condividono i nostri obiettivi e i nostri valori ci raggiungeranno.

Il prezzo finale del prodotto, tiene conto del costo richiesto dal fornitore, del trasporto, delle possibili perdite e rotture, la copertura delle spese per consentire ai produttori di incontrarci a Bruxelles per raccontare i loro prodotti e per parlare di lotta per la legalità.

ORDINI

Puoi ordinare on line nella BOTTEGA o per telefono ai numeri sotto riportati.

La chiusura di questo ordine è fissata per il 7 aprile 2021.

Ordinando si diventa membri del GSA Vi45.

Chi è già aderente dovrà indicare il numero della tessera nell’ordine.

Chi non lo è, otterrá la tessera al momento della consegna dei prodotti.
Per motivi di sicurezza finanziaria, GSA Vi45 chiede il pagamento dei prodotti al momento dell’ordine tramite bonifico sul conto bancario di Cultura contro Camorra: BE45 0688 9934 1789

CONSEGNA

La data di consegna sarà comunicata con messaggio di posta elettronica, ma avverrà orientativamente nella seconda metà di aprile 2021.

Per gli aderenti belgi la consegna avverrà al Vi45 – rue de la Victoire, 45 1060 St. Gilles.

Per la regione di Parigi, l’associazione Crim’HALT (crimhalt.asso@gmail.com) si occuperà della distribuzione (per piccole quantità su Parigi, per grandi quantità a Saint Leu la Foret 95320).
Pert gli altri paesi, gli interessati potranno contattare direttamente i produttori (vedi lista a fine pagina).

Sistema solidale allarme anti-crimine SISAL anti-crimine

 

SISAL anti-crimine

 

 

“La camorra porta la spesa porta a porta, presta denaro con usura sospesa. Le organizzazioni criminali fanno leva sulla fame, stanno investendo sul loro consenso. L’istintiva sfiducia verso le istituzioni porta fiducia nelle organizzazioni criminali. La ripartenza rischia di essere una ripartenza mafiosa” (Cit. Roberto Saviano)

Il sistema che si propone qui di seguito intende basarsi sul funzionamento di reti e strutture esistenti, vorrà creare sinergie e cooperazioni nella lotta al crimine organizzato; mettendo in comune  le conoscenze e i mezzi di organizzazioni che possono contribuire  in maniere diverse e complementari.

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PAVA. Produrre altrimenti, Acquistare altrimenti, Vivere Altrimenti

Il consumismo massimizza lo sfruttamento. Viviamo in una società che troppo spesso spinge ad un consumismo esacerbato e incontrollato per soddisfare l’obiettivo importante, se non esclusivo, di massimizzare i profitti al fine di soddisfare l’appetito degli azionisti, siano essi imprese, grandi investitori in capitale o anche individui attratti da rendimenti speculativi. Sfortunatamente ciò porta ad un sempre maggiore sfruttamento dei soggetti più deboli delle nostre società e di quelli delle società mobilitate per soddisfare questo appetito di consumo. Inoltre, in queste società “produttrici”, la protezione dei lavoratori esiste a malapena, o per nulla, alimentando continue pressioni sulla protezione dei lavoratori nelle società di consumo. I più deboli sono così presi tra l’aumento della pressione a consumare da una parte e la drastica riduzione dei diritti e della protezione dall’altra. Sosteniamo tutti insieme uno sviluppo solidale. Siamo convinti che sia giunto il momento di garantire uno sviluppo coerente con i valori di solidarietà, valori fondanti delle nostre società, mobilitando o dando inizio alla battaglia delle forze democratiche, sia associative che sindacali e politiche. L’Associazione Cultura contro camorra, sin dalla sua creazione, ha deciso di porre la solidarietà al centro delle proprie attività.

Di conseguenza si batte contro ogni forma di criminalità organizzata, che operando troppo spesso in una legalità “apparente”, è, ormai, presente e rappresentata in politica a tutti i livelli decisionali. Per andare oltre, Cultura contro camorra mira a favorire le sinergie con e tra le strutture che sono radicate negli stessi valori, dalla produzione di beni e servizi alla loro commercializzazione e al loro consumo o uso. Lottiamo per sostenere i beni che hanno una “storia”. In questa prospettiva, Cultura contro camorra propone, da un lato, di sostenere la creazione di centri per la raccolta e la distribuzione di beni “che hanno una storia”; e, d’altra parte, a sostegno di questo approccio produttivo, Cultura contro camorra propone di creare e sostenere l’apertura di luoghi di convivialità multiculturale e interculturale per proporre e incoraggiare a consumare in modo diverso, iniziando dalla scoperta della ricchezza della cultura e delle radici gastronomiche dei partecipanti. Particolare attenzione sarà dedicata alla mobilitazione e alla partecipazione dei giovani. Questa nuova iniziativa potrebbe essere testata in Belgio e, sulla base dei suoi risultati, tali luoghi di convivialità potrebbero svilupparsi in altre località e in altri Stati membri dell’Unione europea. Un centro di convivialità sarà definito come uno spazio permanente di presentazione e, se necessario, di distribuzione di prodotti che hanno una “storia”. “I prodotti con una storia” sono ad esempio:

  • beni di imprese confiscate a organizzazioni della criminalità organizzata; • beni prodotti da cooperative di lavoratori che hanno rilevato un’impresa “abbandonata” dai suoi proprietari;
  • prodotti provenienti da gruppi di piccoli produttori locali, che lavorano secondo principi etici di solidarietà. Questi “prodotti che hanno una storia” ci dicono che è possibile: • produrre qualità (e anche una migliore qualità) mantenendo prezzi che consentano a tutti, compresi i più deboli, di accedere a questa qualità;
  • consentire ai produttori di lavorare con dignità in modo rispettoso dei loro clienti e della società in cui vivono, e in particolare valorizzando le tradizioni e le conoscenze locali;
  • consentire ad alcuni produttori di superare le barriere che incontrano nella ricerca di mercati (ad esempio, quando producono in aree in cui la criminalità organizzata è molto diffusa, o in aree in cui i distributori tradizionali sono dominanti);
  • innovare nel modo di distribuire le produzioni, anche utilizzando strumenti tecnologici avanzati ma rispettando la dignità del consumatore, compresi i più deboli. I centri di convivialità saranno quindi spazi “alternativi” dove si potranno scambiare prodotti di consumo “nutritivi”, tecniche di produzione innovative o alternative, attività culturali di qualsiasi tipo (libri, film, arti visive, musica …), tutto ciò che dà contenuto concreto al desiderio di convivialità, all’esigenza di “vivere insieme”. In questa prospettiva, un centro di convivialità è uno spazio in cui convergono produzione, consumo, cultura, discussione e lotta.

Saranno gradualmente associate delle organizzazioni in grado di sviluppare gli aspetti commerciali di queste iniziative, pur impegnandosi a rispettare e integrare nella propria attività i principi di eco-sostenibilità e il valore etico dei prodotti. In genere, un centro di convivialità deve essere situato in un’area facilmente accessibile e dovrebbe avere lo spazio necessario (tra 60 e 100 mq) per garantire la distribuzione dei prodotti e l’organizzazione delle attività di incontro, di discussione e di degustazione e, più semplicemente, di convivialità. Questo spazio potrebbe essere disponibile a tempo pieno o condiviso con attività compatibili (ad esempio un caffè di quartiere). Si faciliteranno cooperazioni con strutture che condividono lo stesso concetto etico di solidarietà, in particolare con quelle culturali (teatri, per esempio). Tali luoghi di convivialità attiva e interculturale sono particolarmente suscettibili di interessare e ispirare le giovani generazioni che potrebbero scoprire la ricchezza della loro cultura e delle altre culture che frequentano, partendo ad esempio dalle proprie radici gastronomiche e confrontandole con quelle che li circondano.

L’attuale “sensibilità” per la gastronomia in gran parte delle giovani generazioni – uomini e donne – appare così come un vettore importante, se non privilegiato, per la creazione di questi centri di convivialità. Come organizzarci a Bruxelles? In una prima fase, la struttura di lancio del progetto, che potrebbe prendere lo statuto di un’associazione senza scopo di lucro, si baserà sul lavoro di volontariato fornito dai membri associati. A seconda dello sviluppo dell’iniziativa, si potrebbe prendere in considerazione l’assunzione di personale esterno, rispettando i requisiti etici di questi lavori. Dei sostegni finanziari diretti potrebbero essere forniti da:

  • gli espositori dei prodotti in vendita;
  • le vendite dei prodotti;
  • i contributi volontari;
  • le entrate del caffè e le attività organizzate (serate per presentare e “spiegare” i prodotti in vendita);
  • campagne di sostegno.

L’ambizione è di garantire la redditività economica a lungo termine di questi centri di convivialità. Tutti insieme saremo in grado di imporre con l’esempio, la coerenza e la lotta, che è POSSIBILE Produrre altrimenti, Acquistare altrimenti, Vivere Altrimenti.

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